Si dice che il tempo aggiusta tutto… Ma chissà se il tempo esiste davvero? Forse il tempo è solo una credenza popolare, una superstizione, una scaramanzia, un trucco, una canzone. Il tempo si passa a immaginare, ad aspettare, e poi, all’improvviso, a ricordare. Ma allora, le cose belle arriveranno? O le cose belle erano prima?
Quattro vite a confronto nella Napoli piena di speranza del 1999 ed in quella paralizzata di oggi. La fatica di diventare adulti attraverso gli occhi di quattro ragazzi napoletani: Fabio ed Enzo, due maschietti dodicenni ancora bambini, e Adele e Silvana, due signorinelle quattordicenni. Quattro sguardi pieni di tristezza, ironia, ingenuità, fragilità, cinismo, paura e bellezza.
Ma già allora, nel ’99, quando realizzammo “Intervista a mia madre” un documentario per Rai Tre che voleva raccontare dei frammenti di adolescenza a Napoli, ai nostri quattro protagonisti chiedemmo come si immaginavano il loro futuro: ci risposero con gli occhi pieni di quella luce speciale che solo a quell’età possiede chi ancora sogna “le cose belle” e con quell’auto-ironia tipica della loro cultura che li aiuta a sdrammatizzare, esorcizzare e, spesso, rimuovere gli aspetti problematici della loro vita, rinviandoli ad un futuro che, in quanto astratto, dovrà, per sua natura, essere migliore. Ma al tempo stesso, da quegli occhi, traspariva una traccia di scaramantico disincanto. Forse perché la catastrofe, sempre in agguato nella loro città, è una minaccia nonché un alibi che rende le vite dei napoletani immobili, e loro lo sapevano, per istinto e per educazione.
Dieci anni e tre sindaci dopo, passando dal “rinascimento culturale” che attirava artisti da tutto il mondo, alla Gomorra raccontata da Saviano e Grarrone, siamo tornati a filmarli, inseguendoli per un arco di tre anni: nel 2012, l’auto-ironia ha ceduto il posto al realismo, e alle “cose belle”, Fabio, Enzo, Adele e Silvana non credono più. Forse ai loro occhi sembrano già passate. O forse le cose belle non vanno cercate né nel futuro e né nel passato, ma in quel presente vissuto con la straziante bellezza dell’attesa, dell’incerto vivere alla giornata, della lotta per una esistenza, o sarebbe meglio dire, “resistenza”, dignitosa: nuotando talvolta controcorrente e talvolta lasciandosi trasportare.
- Tipologia Documentario
- Produzione PIRATA M. C. - PARALLELO 41 - POINT FILM con BIANCA FILM - IPOTESI CINEMA
- Regia Agostino Ferrente, Giovanni Piperno
- Interpreti Enzo Della Volpe, Fabio Rippa, Adela Serra, Silvana Sorbetti
- Soggetto Agostino Ferrente, Giovanni Piperno
- Sceneggiatura Agostino Ferrente, Giovanni Piperno
- Musiche Canio Loguercio
- Montaggio Paolo Petrucci Roberta Cruciani David Tomasini (Assistente) Alessia Gherardelli (Collaborazione)
- Fotografia Giovanni Piperno
- Suono Maximilien Gobiet, Daniele Maraniello, Marco Saveriano
- Festival / Premi FESTIVAL: 128 Partecipazioni / PREMI: 24 - 8 e 1/2 Festa Do Cinema Italiano Menzione Speciale Premio del Pubblico "Canais TVCine & Séries"- Laceno d'Oro Premio Produzione- Faito Doc Festival Menzione Speciale Premio Migliore Documentario- Festival SiciliAmbiente Premio del pubblico Premio speciale OwnAir Secondo premio Targa "Il Faro"- Taormina Film Fest Premio "Caridddi" Migliore Documentario dell’Anno Premio "Cariddino d'Oro" Agis Scuola- Il Cinema Italiano - Festival a Como Premio Scuole di Cinema "Dreamers" di Como e "Cisa" di Lugano- Popoli e Religioni - Umbria International Film Festival Premio Migliore Documentario- Rencontres du Cinéma Italien à Toulouse Mentions Speciales- Visioni Fuori Raccordo Film Festival Menzione Speciale della Giuria- Annecy Cinema Italien Prix du Jury Lyceen Documentaire- Bellaria Film Festival Menzione Speciale della Giuria Premio "Casa Rossa" Giuria de DAMS- Premio Doc/it Professional Award Premio del Pubblico Europeo Premio del Pubblico Italiano Premio Fake Factory Premio Migliore Documentario- Festival International du Cinéma Méditerranéen de Tétouan Prix Azzeddine Meddour pour la Première Oeuvre- MedFilm Festival Riconoscimento Speciale della Giuria- Salina DOC Fest Premio "Tasca Almerita"